
Mi ricordo la bomba di Bologna del 2 agosto 1980 […] Chiedevo un giorno di permesso per il giorno dopo perché la moglie stava male, alle 10.17 ero al telefono col mio ufficio. Ho sentito un soffio intenso: «Bertelli, Bertelli, Bertelli, ci sei?». E Bertelli non c’era. Dopo dieci minuti, io stavo sempre col telefono aperto: «Giovagnoli, Giovagnoli, vieni su a lavorare che qui è successo il finimondo. È scoppiata una bomba». […] Il giorno dopo andai a lavorare […] Il traffico ferroviario era tutto interrotto […] macerie, macerie, macerie e pezzi di carne […] E allora ci hanno comandato a noi ferrovieri di andare a raccogliere […] i pezzi di uomo, pezzi di carne e di ossa